Allegri! Non c’è più modernismo — 1

Durante l’intervista dello scorso 24 febbraio (https://www.sodalitium.biz/presentazione-del-libro-non-ponti-ma-scale/) nella quale veniva presentato il libro “Non ponti, ma scale”, don Francesco Ricossa, superiore dell’Istituto Mater Boni Consilii, nel presentare il fenomeno del modernismo che ha come principale caratteristica quella di voler sembrare cattolico, ricordava un’arguta ed interessantissima Rubrica della Rivista Fede e Ragione intitolata proprio come ricorda il titolo di questa presentazione. Don de Töth si proponeva così di smascherare i modernisti facendo notare a tutti che ‘la sintesi di tutte le eresie’ era ben lungi dallo scomparire, ma anzi… prosperava un po’ ovunque il modernismo, più o meno velatamente, divenendo sempre più pericoloso quanto meno si manifestava, rischiando di condurre le anime all’ateismo, ultimo e definitivo approdo di questa tremenda eresia, come chiaramente indicava San Pio X nella sua famosa Enciclica Pascendi.

Ci accingiamo dunque, come Centro Studi don Paolo de Töth, a pubblicare le varie puntate di suddetta Rubrica, a partire da quella che apparve sul numero del 12 febbraio 1922, pochi giorni dopo l’elezione a Sommo Pontefice del card. Achille Ratti col nome di Pio XI, che avvenne il 6 febbraio.

Qualcuno potrebbe esclamare: “Ormai sono passati cent’anni! Ancora con questo modernismo!?!”.

Non preoccupatevi, state pure tranquilli, rispondiamo ancora ironicamente con don Paolo: “Allegri! Non c’è più modernismo”. Fosse vero!


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